Io sono Genoano. E’ un affermazione di responsabilità. Un onore, ma anche un onere.
Un amore e come tutti gli amori è sofferenza. Io sono Genoano vuol dire esserlo 365 g su 365 e h24.
La prima notizia, la prima pagina di giornale è quella del Genoa. Da quella parto e vado ritroso.
E poi chi abbiamo comprato? Mimmo per quanti giorni ne ha? Qual è la formazione? Contro chi giochiamo la prossima?
Le password dei vari account? Tutte rigorosamente a tema Genoa. Quando apri il pc scrivi di Genoa.
Poi con i social siamo diventati bulimici: il Muro dei Grifoni, Realtà Genoana, Gruppi di Face Book, Genoa è Musica…
Così ci interessiamo anche della Primavera, degli allievi e della squadra femminile.
Ecco, ma quanto è dura essere Genoano? E’ un’impresa. Difficile, impegnativa.
Genoa First.
Prendiamo questo periodo: ci liberiamo di Preziosi. Arriva una società organizzata e ambiziosa: 777. E a dispetto delle dichiarazioni dell’ex presidente ci troviamo tra le mani una squadra rabberciata e incompiuta. Una vittoria nell’intero girone di andata. Ultima vittoria in casa 242 giorni fa. Il rischio della B.
Così l’avere un DS di prim’ordine a livello europeo passa in secondo piano.
Poi martedì facciamo una partita buona, un punto contro l’Atalanta. Felici. Poi Spezia vince a Napoli, sconforto. Totale. Notte difficile, tabelle, speranze. Mercato. Gruppo di Whatsapp con 3 depressi ed uno che propone positività.
Si riparte. Spunta un sorriso. Possiamo farcela e poi con 777 si vola sicuri, siamo una società. Dai!
Sarà anche vero quanto diceva Pippo Spagnolo: “sei Genoano, vuoi anche vincere?”. Ma quando la vinciamo sta partita?
Ah, io con lo Spezia ci sarò anche tamponato dovesse esser obbligatorio o se fosse a porte chiuse, passerò lì accanto come feci con Genoa Lecce di 2 anni fa. E la vinceremo. Sicuro.
Io genoano 365.24h ho difficoltà a comunicare con quelli che non lo sono… e allora sapete cosa vi dico:
Prisencolinensinainciusol All right?
Giulio Bonini