Una giornata che si stava rivelando ottima con il buon pareggio colto con organizzazione tattica e cattiveria agonistica contro l’Atalanta, si è tramutata in negativa e stavolta non per colpa nostra, bensì per il clamoroso tonfo casalingo del Napoli in casa con lo Spezia, nostra diretta avversaria (quanto meno la Lazio ha vinto a Venezia).
L’antifona di Spalletti del resto è sempre la stessa, con gli infortuni che colpiscono le sue squadre come quest’anno o anche con la squadra al completo: partenze a razzo ovunque, crolli a ridosso della fine del girone d’andata.
Certo, per una squadra che sogna di vincere lo Scudetto altro ci vorrebbe che questi disastri casalinghi.
Tornando a ciò che ci riguarda, arrivare dopo un girone con 11 punti e una vittoria (zero in casa) è tragicomico.
Eppure il punto e la prestazione con l’Atalanta ed il mercato ormai alle porte danno un bagliore di speranza.
Infatti parlare di B già ora costituisce puro disfattismo, ma a questo punto le componenti che servono per salvarsi sono tante.
Non si può più scherzare col fuoco, 5 punti dalla quart’ultima non sono noccioline e per salvarsi serviranno un mercato fatto bene (no bolliti da carrello, no calciatori reduci da infortuni o ancora convalescenti, no scommesse azzardate su giovani che non abbiano già dimostrato qualità importanti, no demotivati alla Caicedo) ed immediato, abbinato alle qualità dell’allenatore, che sappia amalgamare il tutto in fretta.
Belli poi i concetti tirati fuori da tanti di corsa e grinta, servono eccome, ma da soli vanno bene per la maratona o per il fight club; servono tecnica, idee di gioco e gol qua.
Anche il “basta poco di più e ci salveremo lo stesso”, slogan frutto della mentalità miserabile acquisita negli ultimi 5 anni, non è valido stavolta.
Poco più del nulla infatti ci spedirebbe in cadetteria, questo sì!
Il Venezia e lo Spezia non sono il Real Madrid ed il Bayern Monaco, ma hanno vinto ben più partite di noi e ora come ora meritano i punti che hanno, al di là delle simpatie o antipatie personali.
Sarebbe folle fare affidamento solo su un loro netto calo; meglio concentrarsi sui 3 punti nostri finalmente.
Se 40 punti per la quota salvezza sono da considerarsi eccessivi, 36 o 37 serviranno certamente e gli almeno 25 o 26 da ottenere nel ritorno equivalgono ad un girone con media da nono / decimo posto in classifica, quindi il tempo delle mele (marce) è da ritenersi chiuso per tutti.
Buon Natale a tutti e forza Grifone!