Dal nostro ritorno in serie A nel 2007 sono 8 su 26 i derby vinti (più uno su uno in Coppa Italia con Scamacca sugli scudi).
Dalla top 5 di campionato restano fuori il primo derby con la perla di Milito di testa all’incrocio, il derby della fiondata di Rafinha e il derby di Lerager decisivo per la nostra salvezza con la Samp già con la testa al mare.
Ecco la top 5 dal quinto al primo posto per “godimento”.
5) SAMP – GENOA 0 a 3 Settembre 2013.
Terza giornata, il Genoa di Liverani arriva con due sconfitte al derby di inizio stagione.
Si abbatte sulla città un nubifragio nelle ore prima del match che fa temere il rinvio, invece alla sera si gioca.
La Samp di Delio Rossi praticamente non scende neppure in campo, il Genoa invece crea tre occasioni e le trasforma tutte con gol di pregevole fattura.
Apre Antonini con tiro al volo sotto la Sud dopo pochi minuti, raddoppia Calaiò arrivando a rimorchio su cross basso e teso di Vrsaljko nel secondo tempo sotto la Nord, infine infila il tris Lodi con punizione deliziosa all’incrocio poco dopo.
Dopo poche giornate salteranno entrambi gli allenatori in un inizio di stagione rovinoso per tutte e due le squadre.
4) SAMP – GENOA 0 a 3 Maggio 2016.
Penultima di campionato, l’ultima vittoria di Gasperini sulla panchina del Genoa.
Pur non trattandosi di una stagione nel complesso esaltante, quel giorno il Grifone è travolgente e si vede grande calcio.
Dopo 3 minuti Ansaldi ara la corsia di destra e pesca Pavoletti in area, che in spaccata beffa Viviano sul primo palo.
Sempre nel primo tempo è Suso che rientra sul suo amato mancino e trova l’angolino a giro.
Chiude la partita ancora lo spagnolo, hombre del partido quel giorno, in contropiede.
3) GENOA – SAMP 3 a 0 Novembre 2009.
Non è tra i derby più ricordati, ma resta un capolavoro di gioco contro una squadra quell’anno superiore (la Samp di Delneri arriverà quarta e ai preliminari di Champions).
Gasperini ha il colpo di genio: per mettere in crisi i compassati difensori blucerchiati, schiera Sculli finto centravanti.
Un esperimento appunto eccellente in quella specifica partita, decisamente meno riuscito nel seguito della stagione.
Ziegler stende Palacio dopo pochi minuti minuti e Milanetto trasforma dal dischetto.
A inizio ripresa, con la squadra in 10 per il rosso a Biava alla fine della prima frazione, Milanetto vede l’inserimento di Marco Rossi, che sbuca da destra e infilza Castellazzi in mezzo alle gambe.
Triplica Palladino dal dischetto, che poi “sfida” i tifosi avversari con le due dita all’orecchio.
A un quarto d’ora dalla fine la Samp invece resta addirittura in 9 per due rossi.
Una partita manifesto del Genoa di Gasperini.
2) GENOA – SAMP 2 a 1 Maggio 2011.
La Samp è in tracollo, in zona retrocessione, mentre il Genoa di Ballardini I naviga tranquillo a centro classifica ed è molto più forte.
È la terzultima di campionato.
In un Ferraris bollente apre Floro Flores in tuffo di testa, mentre a inizio ripresa pareggia Pozzi su una disastrosa ribattuta di Eduardo, al quale il banale tiro di Palombo scivola via come una saponetta.
Il secondo tempo è uno spettacolo imbarazzante: la Samp è in stato confusionale e ha paura per la classifica, il Genoa smette di giocare a calcio e trotterella.
Mentre il pubblico imbufalito insorge, Ballardini mette in campo Boselli, centravanti argentino che era stato la sua ultima scelta fino a lì.
Al 96′ proprio lui entra negli annali: va a raccogliere spalle alla porta una verticalizzazione di Milanetto, aggira Lucchini portandosi la sfera sul sinistro e fulmina il portiere con un tiro a giro splendido nell’angolino basso.
Samp in B (non ancora matematicamente, ce la spedirà il Palermo), Genoa in estasi.
Da quella discussa partita nasce lo slogan “Boselli non lo sapeva” e finisce il rapporto tra il Genoa e il Milanetto calciatore.
1) GENOA – SAMP 3 a 1 Maggio 2009.
Il Genoa è alla caccia della Champions, la Samp si è appena qualificata per la finale di Coppa Italia.
Il Genoa di Motta e Milito guidato da Gasperini è fortissimo, ma pure la Samp di Cassano, Pazzini e Mazzarri in panchina è notevole.
In un’atmosfera bellissima Milito apre le marcature a porta vuota sotto la Nord.
Pareggia di forza Campagnaro (davvero un bel difensore ai tempi), che gela il Grifone.
Quella Samp è temibile, pur non avendo più particolari ambizioni di classifica.
Il raddoppio rossoblù è di Milito (in fuorigioco, per una volta un episodio a favore) dopo un errore di Delvecchio ed è ancora l’argentino a timbrare la tripletta nel recupero, di nuovo a porta vuota dopo il famoso due contro zero (rimaneva infatti solo il portiere) insieme all’assistman Palladino.
Prima del terzo gol del bomber argentino, la partita diventa una corrida e dei nostri vengono espulsi Thiago Motta e Ferrari, le cui assenze peseranno e tanto nello scialbo pareggio di Bergamo alla partita dopo.
Personalmente questo derby resta il ricordo più bello, perchè vincemmo mentre ci giocavamo un obiettivo davvero importante, al culmine di un gran campionato e contro una squadra forte.