Pato Aguilera è a Genova e assisterà al derby di venerdì sera, il nostro amico Giulio Bonini ci propone un articolo in cui ricorda il suo arrivo al Genoa buona lettura:
3 x 1 – Pato. Bailando.
Estate 89. Scoglio vuole Aleinikov, il russo. Soffiato dalla Juventus. Allora il Prof si butta su Perdomo, che non è un cane(…), ma un giocatore, anche se un po’ lento. Uruguagio del Penarol. É una lunga trattativa. Alla fine ci arrembano anche Paz e un brutto anatroccolo, il pato Aguilera.
Di 3 giocatori 1 solo buono, il Pato.
Io lo conobbi giusto il 24 settembre di quell’anno. Con mio cognato in collina a Pistoia: “andiamo a Bologna a vedere il Genoa?”. Capimmo subito che aveva la stoffa del campione, ma dovetti assistere al gol del mitico Villa che ci condannò alla sconfitta, ma che giocatore il Pato.
Aguilera, rapido e tecnico esplose l’anno dopo in coppia col gigante Skuhravy. Il lungo e il corto, integrazione perfetta.
Già nel 90 lasciò il segno. Nell’ultima trasferta vittoriosa contro la Roma segnò al Flaminio, vista l’indisponibilità dell’Olimpico per i mondiali. Un gol bellissimo in contropiede saltando anche il portiere Cervone.
E il prof Scoglio lo definì il “nostro Van Basten tascabile”.
Nella storia del calcio ci entra poi di diritto con la doppietta di Anfield. E alla fine furono 41 le danze del gol…
Caro Aguilera sei entrato subito nel cuore dei tifosi, ti abbiamo persino perdonato qualche macchia fuori dal campo, anche con striscioni mitici. E allora per te che ad ogni gol improvvisavi balletti sotto la Nord, Bailando di Henrique Iglesias