Di
Maurito Boselli
È possibile dare un giudizio obiettivo sul Genoa di Sheva, alla luce dell’ ecatombe di infortuni occorsi nell’ ultimo mese?
Non è semplicissimo, ma con un po’ di buon senso ci si può riuscire.
Il Genoa di Sheva ha affrontato sin qui 4 squadre: due fuori portata (Milan e Juve), una superiore (Roma) e una di pari grado, fermo restando che tutte sono state affrontate con l’ handicap di cinque, sei, sette, anche nove titolari fuori per infortunio. Qual’ è dunque il giusto metro per un giudizio sereno sul nuovo corso tecnico?
Occorre inevitabilmente partire dalle due partite maggiormente alla portata, che sono state giocate, nel limite dei mezzi a disposizione, con personalità e un buon assetto tattico, condotte senza eccessive sofferenze. A Udine, poi, c’è stato pure un pesantissimo episodio arbitrale avverso che avrebbe potuto cambiare l’ esito della gara. Contro la Roma, una grandissima occasione per andare in vantaggio non sfruttata, quindi la capitolazione nel finale. È chiaro che tutto ciò non basti, ma non possiamo neanche prendere come pietra di paragone i match contro Milan e Juve, già fuori portata con la rosa al completo, giocati veramente come i pellerossa armati di frecce contro avversari con le armi atomiche.
Se non si fanno questi ragionamenti minimi, è perfettamente inutile scendere in ulteriori analisi.
Per non parlare di chi continua a rimpiangere il vero responsabile dei disastri attuali, capace di 3 pareggi contro le 4 più scarse del campionato, senza uno straccio di ordine tattico o di chi, peggio ancora, mette già sulla graticola la nuova dirigenza, trovatasi a gestire una situazione allucinante, figlia di una campagna acquisti da ultimi giorni nel Palazzo d’ Inverno.
Quali conclusioni trarre, dunque, in vista di un derby che mai come quest’ anno farà da spartiacque?
C’è poco da dire, serve uno sforzo collettivo per fare una grande partita, questa volta veramente da giocare come una finalissima in cui si dovrà spendere ogni goccia di energia, con testa, cuore e nervi saldi per dare un grande segnale all’ ambiente.
Il Genoa di Udine, con qualche doveroso recupero, è tranquillamente in grado di farlo.
Maurito Boselli