Mi ricordo perfettamente l’evoluzione della Nord fino al tifo organizzato. Primi anni 70, nel cuore della Nord sul finire della partita, cominciava una lenta litania che faceva Genuuuaaa, Genuuuaaa, Genuuuaaa, un tifoso agganciato al braccio del vicino con un lento movimento a ritmo della cantata direi blues e asincrono rispetto la fila sotto e sovrastante. Un gioco di movimento e musica.
I miei occhi dai distinti si appiccicavano alla gradinata e, forse, complice il non eccelso livello del giuoco espresso, mi facevano pensare che fosse lì lo spettacolo vero. E lì sognavo di andare.
Poi fu un rapido progresso. La nascita della Fossa io che a 14 anni presi già a frequentarla. I capi: Cipolla, Nerone, Scotto, Carmagnola.
La fila infinita di tamburi, i piatti. I fumogeni dall’odore acre per contrastare il quale ci facemmo fare dalle mamme le sciarpe all’uncinetto.
Per arrivare con la squadra spettacolare di Bagnoli a livelli incredibili con una Nord non più in grado di contenere l’entusiasmo e quindi la tracimazione in sud ed il tifo stereofonico.
7 giugno 2003 Genoa Cosenza e il juke box è in nord. Si affonda ma il commandante, il tifo, non abbandona la nave.
Ecco quando penso a questa manifestazione di potenza, d’amore, di attaccamento alle origini, di fede e di genetica il termine che mi risuona in testa è fierezza, per me un gradino più alto di orgoglio. La fierezza del gladiatore mai vinto.
Questo “cimbra” perfettamente con lo slogan di Pippo Spagnolo “Sei Genoano, vuoi anche vincere?”.
Così anche con il Milan è andato in scena lo spettacolo della Nord. La Nord è Musica, e noi di Genoa è Musica ci inchiniamo al cospetto della Gradinata. Grandi, per sempre. In eterno.
Link: https://genoa.music.blog/2021/12/04/quando-la-musica-e-la-nord/