Lo staff di Realtà Genoana ringrazia Michele Bitossi e Jacopo Pagano per darci la possibilità di condividere con voi il video della loro ultima canzone: Un’altra stagione, siamo fieri che lui apprezzi ciò che facciamo e che ci segua sempre, alla fine abbiamo tutti bisogno dello stesso “veleno“.
Ecco cosa scrive per noi Michele, che ricordiamo avremo ospite in esclusiva domani sera su Radio Zena:
Quando domenica sera alle 20.17 i due grandi schermi del nostro stadio hanno iniziato a diffondere le immagini del video di “un’altra stagione” e le note della canzone dal mio solito posto nella Nord non ho potuto che commuovermi.
Ho pensato intensamente a mio papà, a cui questo brano è dedicato.
Me lo sono immaginato da qualche parte in canoa, in un mare di una dimensione probabilmente migliore di questa che guardava, ascoltava e diceva “Belin ma sai che non è male?”.
Non amo dilungarmi troppo sulle mie canzoni.
Credo che quelle davvero riuscire parlino da sole e di quelle non riuscite non valga troppo la pena parlare.
Il fatto che “un’altra stagione” probabilmente sia riuscita me lo suggeriscono per esempio i tantissimi messaggi di persone che col Genoa non hanno nulla a che fare e a cui il significato del pezzo è arrivato a prescindere dal fatto che sia nato, ovviamente, da presupposti fortemente “partigiani”.
Io amo alla follia il Genoa. Per il Genoa ho fatto follie e non ne rimpiango mezza.
Mio padre amava alla follia il Genoa anche se più di una volta ho percepito in lui come un senso di colpa per avermi attaccato questa devastante malattia.
Lo stesso senso di colpa che a volte provo nei confronti di mio figlio Pietro e di mia figlia Eva.
Ama alla follia il Genoa Jacopo Pagano che ha scritto il testo insieme a me e che canta insieme a me. Amano il Genoa tutti i ragazzi che hanno reso possibile la realizzazione di questo video e che si sono messi a disposizione in maniera commovente perché tutto andasse per il meglio.
Abbiamo voluto ambientare il nostro canto d’amore per il Grifone a bordo di un peschereccio mettendo in scena il rapporto tra un padre e un figlio, rapporto fatto anche di passioni tramandate.
Come quella per il Vecchio Balordo.
Tutto il merito del video va a Stefano Piccardo che lo ha ideato e scritto, a Irwin Kovac directors (regia), a Ignazio Oliva (protagonista insieme a Pietro Piccardo), a Lorenzo Santagada (Dop), a Elia Orecchia che ci ha messo a disposizione la sua fantastica imbarcazione e ci ha aiutato in maniera incredibile con la logistica, a Capitan Massi, a Mauro Gambaro, a Mario Migone, a Moudu Gaien e Alonso Cruz.
“Sono orgoglioso, fiero e grato a Michele e Jacopo per avermi scelto per questo video. Sarebbe scontato dire che quando il Genoa mi chiama io ci sono sempre, ma la verità è che sono rimasto molto colpito dalla canzone. Con il bellissimo video di Irwin Kovac abbiamo raccontato molto della genoanita’ . Il passaggio del testimone da padre in figlio , i sacrifici, il sudore , la sofferenza , l’essere famiglia, la passione, l’amore e la gioia nonostante tutto…Perché se nasci genoano hai una vita speciale”. (Ignazio Oliva).
“Le parole di questa canzone arrivano come le onde che si infrangono sugli scogli, lavando via i dubbi e ci regalano un emozione forte, universale. Per tradurre quest’emozione in immagini è stato naturale scegliere un ambiente selvaggio dove i sacrifici e le passioni si confondono, dove gli uomini vanno incontro alle tempeste senza timore, dove gli affetti sono profondi almeno quanto il mare. (Stefano Piccardo).
UN’ALTRA STAGIONE
Amore non resisto quasi più
La domenica a guardarti alla tv
Domani è il nostro giorno
Stanotte non dormo
E per me va bene
Anche se va male
Le birre coi fratelli me ne sto
Entriamo belli caldi nella nord
Cantiamo come un’onda che viene dal mare
Tutti su le mani
Noi siamo grifoni
Non riconoscevo mio padre
Quando urlava il tuo nome
A volte mi ha fatto anche un po’ di paura
Anzi proprio terrore
Non riconoscevo mio padre
Quando piangeva d’amore
Tu gli facevi un male ma un male
Che cercavo di farti sparire
Vorrei dirti ti odio
lasciami in pace
Ma Nella mia testa
Si spegne la luce
Dai cazzo che Oggi giochiamo
Datemi questo veleno
Amore non resisto quasi più
Se chiudo gli occhi è solo rossoblu
Domani è il nostro giorno
Stanotte non dormo
E per me va bene
Anche se va male
Le birre coi fratelli me ne sto
Entriamo belli caldi nella nord
E tutti su le mani che tanto domani
Anche in sti giorni infami
Noi siamo grifoni
E mi sento come mio padre
Qui con le ossa bagnate
Le sigarette La rabbia che sale
In mezzo a mille altre vite sbagliate
Cazzo sono come mio padre
E urlo ancora più forte il tuo nome
Bestemmio e Piango piango d’amore
Ma tanto c’è sempre un’altra stagione
ora la formazione
Il resto scompare
E per due ore
Si spegne la luce
Non la guardiamo nemmeno
Dammi questo veleno