La stesura dei calendari, solitamente, porta con sé un misto di emozione, speranza e sogno.
Solitamente, appunto.
Questa volta no.
Nessuna emozione, nessuna speranza ne tanto meno nessun sogno.
Solo curiosità.
Solitamente, dopo un periodo di “forzata” astinenza da Grifone, non si vede l’ora di ricominciare.
Di rivivere sensazioni, emozioni e senso di appartenenza.
Solitamente, appunto.
Questa volta, per me, esiste solo un sentimento di senso di appartenenza verso quella Squadra, verso quei colori che sono tatuati nel cuore ancor prima che nella testa.
Il presidente ci, forse meglio dire mi, ha anestetizzato, mi ha tolto la gioia.
È all’ira spigliato dalla speranza, penso che ricostruire sia sempre complicato, in questa situazione lo è ancor di più.
Si deve ricostruire sulle macerie, sul nulla.
Sono il primo a non aver paura del tempo che si sta perdendo.
Per me è normale e forse fisiologico.
Ma.
Ma, appunto, ciò che mi fa paura è proprio lui. Quel signore in giacca e cravatta che scorrazza tra la Lombardia, Ibiza, forte ed ogni tanto la mia Genova.
Mi fa paura lui ed il suo (non) progetto.
Mi fa paura pensare che sia convinto che, per dono divino, ci siano per certo tre squadre più scarse di noi.
Ma poi, anche se fosse, perché accontentarsi di raschiare il barile? Sempre?
Non so dare risposte a queste elementari domande.
Anzi, una con denominatore comune, ci sarebbe.
Ma è tanto scontata quanto distante dal vero.
Il solo pensiero che te ne vada, mi rallegra la serata e mi fa sognare.
Peccato che poi mi svegli e capisca che dovremo condividere anche il cammino, o meglio la via crucis, di questa stagione che ormai suona alle porte.
Luca Ferrari
(RI)COSTRUIRE SULLE MACERIE
