La trasmissione Report , in onda l’altra sera sulle reti nazionali, aveva lasciato immaginare scenari apocalittici visto che le anticipazioni favoleggiavano di rivelazioni scottanti sul mondo del calcio che avrebbero dovuto “ribaltarlo” . Ma soprattutto , per noi genoani, un velo sollevato sulla gestione del nostro amato Grifone forse avrebbe pungolato una stampa locale troppo “muta” su una gestione che pare avere mille ritorni per chi gestisce ma che non riguardano MAI un consolidamento e una rinnovata ambizione sportiva.
Invece la montagna ha partorito il topolino, non mi soffermo nemmeno sull’inchiesta perché a mio avviso dice troppo poco….dice cose note e soprattutto tratta pratiche , che per quanto ci riguarda sono magari “borderline” ma rientrano nel lecito, magari fanno un po’ rabbia, un po’ schifo, un po’ venire il sangue amaro a chi ama il Genoa in quanto tale, ma difficilmente sono imputabili di qualcosa almeno per il momento.
Detto ciò credo ci si debba ormai fare una ragione del fatto di avere una proprietà che non intende vendere . Trattasi infatti di una proprietà privata e quindi fino a prova contraria non si può costringerla a dismettere, e secondariamente ciò che fa , ripeto, per il momento, non è passibile di nessuna accusa palese di irregolarità.
Certo fare calcio con passione è un’altra cosa e voler veder crescere sportivamente un club , onorandolo della propria Storia anche, ma purtroppo siamo in mano a chi , al momento, intende gestire in questo modo, per cui ci conviene agire come dei “separati in casa” e giudicare le mosse che verranno fatte nell’ambito del perimetro che queste persone intendono delineare.
Dico questo perché ritengo inutile incominciare a inalberarsi perché viene preso Tizio che è vecchio…o Caio che è in prestito dai soliti “amici” o Sempronio che non sta in piedi.
Cerchiamo di regolarci e fare le nostre valutazioni DENTRO il perimetro “preziosiano” che volenti o nolenti è quello che passa il convento. Per ora….perché TUTTO nella vita è sempre “Per Ora”.
Riccardo RePetto