27 Novembre 2024
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Intervista esclusiva a Giandomenico Mesto

1) Ciao Giandomenico come stai ?

Ciao a tutti, molto bene grazie

2) Sei arrivato insieme a Modesto dalla Reggina,due garanzie per le fasce laterali,purtroppo Modesto è stato messo ko da Maggio e ha faticato, tu sei arrivato fino alla fascia da capitano del Genoa, si poteva alzare qualche trofeo in quegli anni secondo te? Dove è mancata la società (se poteva fare di più ovviamente).

Arrivare a portare la fascia da capitano è stato un grande onore.
Ma al di là della fascia in se per me è stato importante e gratificante diventare col tempo un punto fermo del Genoa, in campo,nello spogliatoio e fuori dal campo.
Abbiamo passato, calcisticamente parlando, momenti esaltanti ed altri dove abbiamo faticato un po’ ma alla fine abbiamo sempre raggiunto i nostri obiettivi che sono passati dalla qualificazione in Europa League alla salvezza.
Si può fare sempre di meglio col senno di poi,questo valeva per noi calciatori e per la società,ma al Genoa vi assicuro che c’è tantissima gente che lavora ogni giorno con grande passione.

3) Secondo me l’anno dopo il 4 posto è stato il miglior Mesto visto qui, anche come apporto in fatto di gol, la botta da fuori in Genoa Napoli 4-1 ce l’ho ancora davanti cosa hai provato?

Si è stata una bella annata per me e per la squadra!mister Gasperini riusciva ad estrarre il meglio da tutti noi.
Quel goal rimarrà sempre un bellissimo ricordo perché il primo con la maglia rossoblu, in un match importante e sotto la curva!

4) il momento più bello della tua esperienza qui e quello più brutto.

Il momento più bello lo voglio racchiudere in tutta la mia esperienza a genova perché l’ho vissuta davvero con passione inimmaginabile,un qualcosa che porterò con me per sempre, come calciatore e come uomo, compresi i momenti meno belli come la partita contro il Siena in cui ci costrinsero a togliere le maglie… ma rimanemmo una squadra unita anche in quell’occasione.

5) Cosa pensi di Gasperini e se puoi raccontare qualche aneddoto nel rapporto con gli stranieri che Giampiero spesso non considera finché non si allineano al suo metodo di lavoro con la giusta attenzione

Senza saperlo un po’ vi ho già risposto.
Non c’è mai stato in realtà un problema di stranieri. Il mister chiede il massimo da tutti. Concentrazione,applicazione e grinta. Se dai tutto ok altrimenti è difficile andare avanti. Eravamo una squadra che andava sempre a 1000 allora, come ci chiedeva il mister e se qualcuno non dava il 100% com’è giusto stava fuori.

6) Il compagno più simpatico che hai avuto qui a Genova

Proprio ieri ho avuto l’occasione di rivedere dopo un po’ di tempo il mio amico Floro Flores, attaccante fortissimo e con cui ci siamo fatti e ci facciamo ancora sempre un sacco di risate!

7) L’Europa league in rossoblu, una faticaccia giocare il giovedì ma sicuramente un’avventura affascinante che purtroppo non è stata riconquistata altre volte, rimpianti per come è andato quel girone di ferro, si poteva clamorosamente passare il turno? Per me si

Si, l’Europa League ti toglie davvero molte energie, specie se come capitava a noi, non c’era una rosa numericamente molto ampia, ma facemmo delle grandi partite contro grandi squadre, come ad esempio il Valencia di quegli anni. Uscimmo dal girone a testa alta e spero che il Genoa ci possa tornare al più presto.

8) Il giocatore che secondo te si è perso per strada e dal quale ti saresti aspettato un’esplosione che non è mai arrivata.

Negli anni ho visto passare tantissimi giocatori al Genoa.
Difficile fare un nome, capitava alle volte  di vedere giovani talenti arrivare, magari dall’altra parte del mondo, fare fatica e non riuscire ad esprimersi, anche perché giocare nel Genoa, non è una cosa semplice e scontata. Una squadra gloriosa con un tifo bellissimo, caldo ed esigente.

9) Un paio di anni fa quando si allenava al pio c’è stato un pensiero a rimettere la nostra maglia o si era davvero rotto qualcosa in quel Genoa Siena in cui mi pareva uno dei più scossi

Dopo Genoa Siena decisi che arrivato per me il momento di cambiare.
Il mio essere scosso quel giorno derivava dal fatto che in tutta quella surreale situazione, si stava materializzando la retrocessione in B col Genoa, forse il mio peggior incubo.
Quando tieni molto a qualcosa e ci metti il cuore, succede questo. A me interessava restare in A con Genoa, nient’altro.
Poi dopo l’esperienza a Napoli stavo per rientrare e lo avrei fatto volentieri perché al cuore non si comanda, ma poi un infortunio cambiò le cose.

10) La partita che vorresti rigiocare (non vale Genoa Fiorentina 3-3 quella è da psichiatria solo pensarla)

Forse rigiocherei quella in cui rimontammo tre goal alla Roma in casa!Per rivivere quelle sensazioni incredibili!!!
Una roba pazzesca!

11) Ora Che fai di bello appesi gli scarpini ?

Appesi gli scarpini ho deciso di “riprendere fiato”, dopo essere andato via di casa a 13 anni e godermi un po’ di più la mia famiglia, tenendomi sempre in allenamento perché mi piace e non posso farne a meno.
Al momento non mi vedo nel mondo del calcio dal punto di vista lavorativo ma mai dire mai…
Un saluto affettuoso e sempre forza Genoa ❤️?
Giandomenico Mesto
Emanuele De Filippi
Emanuele De Filippi
EMANUELE DE FILIPPI 46 anni,calcolati e vissuti attraverso le stagioni calcistiche,un amore viscerale per i “momenti”. Quelli che,una volta raccontati, ti fanno capire cosa significhi essere genoano.

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