Di
Riccardo RePetto
Discutendo con alcuni amici sul Genoa mi è capitato di riscontrare in tutti un forte fastidio per la totale mancanza di comunicazione e di VOGLIA DI GENOA da parte della presidenza.
Da qualche anno quest’ultima si è chiusa in una sorta di apatia rancorosa e gestisce il Genoa quasi come se lo dovesse fare per forza, con fatica, con poca voglia di fare programmi.
Nel titolo scrivo “raccontatemi almeno quella dell’uva”, come si dice a Genova, ossia fate almeno finta di far vedere che ne avete voglia, che avete uno straccio di progetto anche minimale , ma animato da un pochino di passione.
Io capisco che la contestazione non piaccia, l’essere poco amati o insultati o veder messi striscioni offensivi ferisce,è chiaro… ma accade praticamente ovunque quando non arrivano i risultati o quando c’è scarsa ambizione sportiva. Eppure le altre presidenze comunicano, fanno conferenze stampa, fanno capire qualcosa di ciò che intendono fare.
Qui al Genoa sembra da qualche anno che si sia alla fine di una gestione, però poi in realtà si resta in sella e si ha la sensazione che si faccia di tutto per indispettire i genoani, per comunicare con beffardo senso di rivalsa “il Genoa è un giocattolo mio e lo tratto come voglio, anche a costo di romperlo…”.
Un esempio che mi sovviene è il Trofeo Spagnolo…una cosa genoana…da genoani e per i genoani. Un ‘occasione per invitare una squadra prestigiosa per un vernissage estivo prima della stagione agonistica, completamente abbandonato, mai più organizzato.
Qualcuno si ricorda Nanni Moretti che davanti alla tv immagina di parlare con D’Alema e gli dice : “Di qualcosa di sinistra…”? Ecco da genoano a questa gente dico : Fate qualcosa di genoano, perché avete veramente passato il segno.
Riccardo Repetto