Dopo l’annuncio della nascita della Super League, tutti i romantici del pallone si sono uniti nel condannare la scelta dei cosiddetti “Top Club Europei” di fondare un torneo per soli ricchi.
Ma tra i dissenzienti si sono infiltrati ex compagni di merende di Agnelli e Marotta che ora si ergono a paladini di finto moralismo sportivo. Tra questi ultimi, guarda caso, c’è pure il proprietario del Genoa.
Se Juve, Inter e Milan venissero veramente escluse dalla Serie A perché partecipanti alla neo-annunciata Super League, probabilmente Gasperini potrebbe vincere lo scudetto, perché secondo i romantici del pallone senza queste tre squadre ricchissime e potenti politicamente i valori sportivi tornerebbero ad essere fondamentali nel nostro campionato.
Anche il Genoa potrebbe aspirare alla Champion e magari il sogno di vincere la stella potrebbe persino essere più concreto.
Io faccio fatica a considerare Roma, Lazio e Napoli tre società modello per sportività e “fedina penale pulita”, pertanto anche la magnifica utopia di un ritorno al calcio all’antica e dei vecchi valori lo ritengo un sogno di breve durata e nessuna concretezza.
Ma a farmi tenere i piedi per terra sono soprattutto i freddi numeri che lo scorso settembre la Gazzetta dello Sport ha pubblicato in seguito ad un sondaggio che fecero due Società di indagine di mercato serie e qualificate come StageUp ed Ipsos per contare e contabilizzare i numeri dei tifosi di calcio della attuale serie A.
Quei numeri sono il punto di partenza per il calcolo della distribuzione dei denari provenienti dalle paytv.
Questa indagine ha stabilito che i tifosi italiani di calcio sono 25 milioni.
I fan delle tre squadre più ricche (e che dovrebbero essere escluse dalla serie A) sono 16 milioni (Juventus 8.839.000, Inter 3.868.000, Milan 3.647.000).
Quindi il 64% dei tifosi italiani tifano queste tre squadre.
Senza queste tre società i proventi televisivi sarebbero il 36% di quelli attuali, e faccio fatica ad immaginare che Napoli, Roma, Fiorentina, Lazio e Torino non si sbranerebbero tra loro per arraffarsi tutte queste briciole.
Ed agli altri cosa rimarrebbe se non il fallimento?
Pensate possibile che un contratto appena firmato con DAZN possa essere annullato per i cambiamenti dell’ultimo minuto di una Lega Calcio che improvvisamente si ritrova unita sotto l’etica del rispetto delle regole?
Ritenete credibile come paladino delle regole e della sportività un personaggio come Lotito, che ha incredibilmente ottenuto la “ratealizzazione secolare” dei debiti della Lazio e che solo pochi anni fa non voleva il Carpi in Serie A?
E di Preziosi ne vogliamo parlare? Uno che ha sempre raccolto le briciole e venduto ai dirigenti “suoi amici” i giocatori migliori del Genoa a prezzi da discount o i giovani sconosciuti a prezzi da boutique di Montecarlo?
Non facciamoci illusioni!
Dicono di voler cambiare, ma non cambierà nulla!
Penso che in realtà stiamo assistendo ad un penoso “lancio degli stracci” tra ricchi e potenti imprenditori, che dimostrano il fallimento non solo dell’economia pre-COVID, ma soprattutto dimostra che l’inizio della ripartenza, dopo le macerie che ritroveremo presto nel mondo della finanza, non si baserà su una sorta di solidarietà tra sopravvissuti, perché chi possiede i capitali (JP Morgan, istituto economico che pare essere il finanziatore della Super League, oppure “Big Pharma” per quanto attiene alla industria farmaceutica ) fa quello che vuole e metterà sempre tutti contro tutti.
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Forza Genoa!
Sempre!
Andrea Moresi
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