Fare battute sul titolo, a questo punto della nostra esistenza in piena pandemia e con tutti gli annessi e connessi che ciò implica, è esercizio fin troppo semplice ma lontano dalle mie intenzioni.
Chiudere per non riaprire, in soldoni significa vincere per non riaprire un discorso salvezza che ad oggi pare socchiuso.
Tanti, il sottoscritto compreso, pensano che il solo mettere in dubbio la salvezza al termine di questa stagione sia da pazzi.
Troppi punti di vantaggio, troppe squadre sotto, troppo alto il tasso tecnico della squadra, troppo difficile il cammino delle dirette concorrenti
Tutto troppo vero, testicula tacta omnia mala fugat.
Tuttavia i punti per arrivare alla fatidica, per me, soglia dei trentasette, trentotto necessari, non è ancora stata conseguita.
Vicina, certo, ma ancora lontana.
Proprio per questo, senza imperativo alcuno, sarebbe vivamente consigliabile vincere sabato non solo per regalare una serena Pasqua a tutto l’ambiente, ma anche e soprattutto per permetterci di sederci sul divano con coca (cola) e popcorn in mano ad osservare le altrui paranoie.
Non sarà semplice, la viola del vecchio nuovo allenatore, estrinsecazione massima del concetto di simpatia, verrà al Ferraris consapevole di essere dietro in classifica, di dover portare a casa la pelle per non dover tribolare fino alla fine.
Proprio il cambio di allenatore, a proposito un grande abbraccio personale a mister Prandelli lo volgo con rispetto e ammirazione soprattutto dopo le vergognose illazioni di questi giorni, potrebbe portare a quella scossa che per solito il cambio tecnico riserva.
Non solo questo, la Fiorentina ha un’ottima rosa, forse male assortita, ma comunque di valore nei singoli che non può far certo stare tranquillo una vecchia volpe della panchina rossoblù come Ballardini.
Oltre a ciò, il vate sportivo per eccellenza, rientrato al lavoro solo per la decisione assunta da Prandelli e per il fatto di avere un (ricco) contatto in essere, si troverà un calciatore in piena rampa di lancio come il giovinotto Vlahovic sul quale avrebbe potuto contare anche nel suo primo periodo viola ma che le sue proprie immense competenze pallonare avevano decretato come non adatto.
Insomma, nulla di semplice o scontato ma maledettamente importante per metterci al riparo da sorprese.
Come spesso dico in questi casi, vincere sarebbe determinante ma non perdere molto importante anche alla luce delle due trasferte successive.
Proprio per questo Ballardini ed i suoi ragazzi dovranno ragionare sulla partita con calma e lungimiranza ma non lasciando nulla di intentato per arrivare al conseguimento dell’intero piatto.
Peccato che non ci sia il pubblico perché il personaggio che siederà sulla panca lato sud di un Ferraris vuoto, avrebbe meritato un’accoglienza almeno pari alla sua sportività.
Sarà perla prossima volta. Se ci sarà.
Luca Ferrari