La svolta che auspicavo è arrivata: la vittoria del Genoa a Parma ci avvicina moltissimo alla quota salvezza, ma soprattutto a livello psicologico ci consente di poter vedere con tranquillità ciò che sta avvenendo alle nostre spalle, dove le squadre più titolate come Torino e Cagliari non riescono a staccarsi dal fondo della classifica, mentre quelle che ad inizio stagione erano considerate come le maggiori indiziate alla retrocessione (ovvero Benevento e Spezia) in realtà continuavano a compiere miracoli sportivi e ad ottenere vittorie imprevedibili.
Ed allora… prego! Scannatevi pure tra di voi!
Affannatevi alla ricerca di una soluzione tattica definitiva che vi risolva i problemi!
Alzatevi al mattino con l’angoscia della sconfitta a gravare un umore già triste al risveglio!
Prendetevela con società, allenatore e giocatori per gli errori che continuano a commettere partita dopo partita!
Maledite la sorte avversa che fa sbattere il pallone sul palo anziché gonfiare la rete!
Odiate l’arbitro e la Lega che pilotano decisioni importanti …perché ce l’ha con voi, perché vi vuole morti!
E mentre vediamo la paura nei vostri occhi noi ce ne staremo seduti sul divano, sgranocchiando avidamente pop corn come faceva Michael Jackson nei suoi video, e bevendo birra fredda come facevamo noi ai tempi del post partita al Pontetto.
Tocca a voi ora fare calcoli disperati, pregare la sorte, cambiare le mutande ad ogni palla persa o ad ogni azione avversaria.
Tocca a voi!!!
Noi per una volta possiamo rilassarci un po’, perché anche se è ancora troppo presto per mettere le infradito, possiamo comunque abbuffarci a Pasqua di torta salata, cima, agnello, colomba, cioccolato e vino rosso, perché abbiamo tanto tempo per fare una pennichella rigenerante e ruttare senza paura di rigurgiti o reflussi.
E se ci stiamo finalmente rilassando un po’ non è per merito di un presidente che crea e distrugge con una velocità e continuità autolesionista.
Non è nemmeno merito di noi tifosi, che siano impossibilitati a sostenere concretamente i calciatori quando giocano.
Non è merito della stampa, o dell’ambiente, che annuncia tempeste ed alluvioni quando una nuvola copre Pegli mentre a Bogliasco splende sempre il sole.
Un po’ di merito di sicuro lo hanno sia il calciatore di prospettiva che quello di lungo corso, perché il “loro”, comunque, lo fanno. E questo va apprezzato.
Invece il grande, l’enorme, il gigantesco merito lo ha un uomo calvo, sempre con gli occhiali scuri sul naso ed un berretto calzato in testa, quasi a celare le sue umane sembianze come fanno i supereroi.
Occhiali e berretto, che coprono un difetto della vista ed uno del cuoio capelluto.
Lo Zio maschera i difetti, li copre, non li fa vedere.
Fa così! È il suo metodo.
Fa così con sè stesso e fa così con il Genoa: ne maschera i difetti, li copre usando alternative utili alla causa, come mettere un centrocampista in difesa perché tutti, compreso il
centravanti, ti difendono la porta.
Come mettere un giovanotto di buone prospettive solo quando la smette di sbuffare, come ammettere di aver giocato il peggior primo tempo e poi complimentarsi con gli stessi suoi ragazzi per aver fregato nella ripresa un avversario che ti considerava abulico e distratto.
Lo Zio ci sta salvando normalizzando, coprendo la testa quando fa freddo e mettendo gli occhiali scuri quando la luce affatica la vista. Tutti gesti normali e di buon senso.
Perché “l’impresa eccezionale è essere normale” (cit. Lucio Dalla, Disperato Erotico Stomp, 1977).
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Vogliamo ricevere al più presto buone notizie dalle famiglia Epifani.
Forza cuori rossoblu!
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Forza Genoa!
Sempre!
(Andrea Moresi)
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