Diario tragicomico di un Genoano quasi 40enne
Ep.5
Il goal di Antonini con la Juve.
É un turno infrasettimanale del girone di andata.
Il Genoa é opposto alla Juventus, in casa, alle 20.30.
Tu devi giocare con la tua squadra UISP, sei il presidente, non puoi non andare a giocare per andare a vedere il Genoa.
Però la tua partita é ad un orario che, se non fai la doccia alla fine, ti consente di andare a vedere quanto meno il secondo tempo, prendendo un taxi. Così fai.
La tua partita finisce con una incredibile vittoria contro i primi in classifica, a dispetto dei pronostici.
Pensi nel tragitto in taxi:”stasera é già andata di lusso, non mi aspetto nulla”.
Arrivi ai tornelli che é appena iniziata la ripresa. La partita é ancora sullo 0-0.
Non ti metti al solito posto, troppa bolgia. Ti metti a destra della porta, spostato verso la tribuna, ovviamente in Nord.
La partita scorre tesa, il Genoa regge, Perin fa delle parate da urlo.
A centrocampo Mandragora picchia come un ferraio Pogba, che la vede poco.
Si arriva fino al 90esimo e spicci.
E qui, accade l’imponderabile.
Azione di simil contropiede. Bertolacci alza un pallone al volo, Matri la gira in mezzo, la palla carambola sullo stinco di Antonini e rotola in rete.
Un secondo di silenzio per capire se é tutto vero e regolare. Sguardo al guardalinee. Goal.
Da li in poi ricordi montati tipo videoclip psichedelico.
-tu che corri come un coglione avanti e indietro tra una fila di gradoni e l’altra procurandoti mille microtraumi alle ginocchia, urlando come un invasato.
-gente che si leva la maglia e la butta nel fossato
-gesti del “suca” come se non ci fosse un Domani
-riappaiono anche i power rangers per un attimo, ma stavolta sintetici.
Poi, nel momento in cui ti ricomponi, ti siedi vicino ad una signora di circa 80 anni. Seduta composta, guarda il campo e sorride.
Si gira verso di te e ti dice:
“Giovane, per quanto mi riguarda posso anche morire qui ed adesso”.
La abbracci e hai l’istinto di baciarla ma il power ranger Blu ti guarda giudicativo.
All’uscita la gente sembra uscita da un rave.
Noti un tizio appollaiato su una transenna.
Lo guardi, ti guarda. E ti dice:
“Nan, ormai dal cazzo mi esce solo aria”.
Sublime.
Simone