Quante volte nelle nostre vite ci è capitato un momento in cui ci pare di essere arrivati ad un momento di svolta.
Parlo di quelle fasi della vita in cui le cose non vanno male, e la situazione è pure sotto controllo, ma basta guardare oltre il proprio naso per capire che potrebbe anche andare meglio e che potrebbe essere imminente il momento in cui un evento potrebbe definitivamente farti vivere meglio oppure definitivamente senza affanni.
E così passi i giorni facendo le tue cose, normalmente, portando a casa la pagnotta che sfama la famiglia, con un conto in banca che ti consente di poter affrontare eventuali difficoltà senza dover affogare subito.
Ti rendi però altresì conto di avere le carte in regola per poter ottenere di più, di avere capacità che gli altri invece sanno sfruttare meglio.
Ed allora ti chiedi quando arriverà questo cosiddetto “momento della svolta”.
Ma il tempo passa, e con esso cambiano quelle condizioni favorevoli che ti potevano portare ad una svolta positiva.
Ed allora aumenta in noi un senso di incompletezza, che può essere dannoso e pericoloso se dovesse sfociare in paura ed insicurezza.
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Cosa c’entrano i temi di cui ho scritto sopra con il Genoa?
Pensateci bene, e capirete che ho rappresentato un paradosso che riproduce il momento attuale del Grifone.
L’azione da rete arrivata nel finale di Genoa-Udinese grazie ad una giocata meravigliosa di Zajc conclusasi però malamente, avvenuta tra l’altro al termine di una partita dedicata al non rischiare di perdere, una gara chiusa e bloccata cosi distante dal bel Genoa ballardinaniano di gennaio e febbraio, beh, proprio quell’azione sfortunata è strabiliante potrebbe malauguratamente rappresentare una sorta di “sliding doors” che ci fa passare da una eventuale euforia portata dalla vittoria che avrebbe messo un ipoteca al discorso salvezza, ad una apprensiva vigilia di Parma-Genoa che ci vedrà giocare contro un avversario che si è improvvisamente svegliato dallo stato comatoso in cui versava, ma che soprattutto è riuscito a battere (senza se e senza ma) proprio quella Roma i cui campioni ci ha fatto così tanto male solo la settima scorsa.
Siamo lì, nel limbo, tra la serenità e la paura, con una bella squadra che però sta palesando un appannamento importante.
Potessimo seguire la nostra squadra venerdì sera, nonostante una calendarizzazione vergognosa, saremmo stati in migliaia al Tardini per dare forza e coraggio al Grifone.
Invece siamo qui, a metà strada tra la fiducia e la critica, tra la tranquillità e la tensione, a dover sottolineare quanto sia importante, quasi vitale, la partita di venerdì sera contro gli emiliani.
Alè Genoa!
Sempre!
(Andrea Moresi)
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