“La coperta è corta”. Con questa semplice frase, scritta su un post dopo la partita di Roma, è sintetizzata chiaramente la situazione tecnica e tattica attuale del Genoa. Ballardini ha creato una organizzazione difensiva perfetta, o quasi, ma non è riuscito a trovare la quadra per quanto riguarda quella offensiva. Non è semplice, intendiamoci, soprattutto per una questione di uomini e delle loro caratteristiche.
Al Genoa manca un regista offensivo, manca un giocatore di gamba e di piede che sappia ribaltare il fronte e che sia un grado di fornire l’ultimo passaggio alle punte. Perché, diciamoci la verità, gli attaccanti non saranno fulmini di guerra, ma palloni giocabili ne vedono proprio pochini per cui non me la sento di criticarli. Il giocatore che dovrebbe svolgere le funzioni di centrocampista offensivo dovrebbe essere Zajc, migliorato molto nella fase difensiva, ma non in grado, a mio avviso, di ripartire subito per ribaltare il fronte e creare gioco davanti.
Certo, giocatori di questo tipo non ce ne sono molti. De Paul è il migliore sicuramente, Soriano sta facendo un ottimo campionato, ma per il Genoa, secondo me, il profilo giusto potrebbe essere Messias del Crotone, giocatore universale, in grado di fare il centrocampista puro, ma anche l’attaccante e muoversi a ridosso della prima punta.
Dunque la coperta è corta e bisognerà stringere i denti per non soffrire in questo finale.
A tal proposito tempo fa avevo scritto che sarebbe stata ancora dura e non abbattersi se veniva qualche scivolone. Invece sento di gente che si lamenta per il derby e per la partita di Roma. Qualcuno dimentica che nelle ultime cinque partite il Genoa ha fatto punti nelle tre che erano alla sua portata, Torino, Verona e derby e che ha perso in trasferta con Inter e Roma, ossia con la squadra che vincerà lo scudetto e con quella che probabilmente andrà in Champions. Qualcuno forse si era illuso, ci sarà ancora da sudare, eccome, a cominciare dalla partita di sabato con l’Udinese, avversario tosto e difficile da affrontare…