Un vecchio adagio popolare recita così: “fatta la legge, trovato l’inganno”.
A Napoli, meravigliosa città per morfologia e abitanti, all’indomani dell’approvazione della legge sulle cinture di sicurezza in auto, si inventarono la t-shirt con una banda trasversale nera che poteva confondersi con una cintura allacciata.
Che sia verità o leggenda, non è dato sapere; tuttavia il solo fatto che si sia favoleggiato in merito la dice lunga sull’italica attitudine a ritagliarsi a proprio uso e consumo le leggi.
La vicenda delle ASL può diventare una bomba, ad orologeria.
La sentenza post Juventus Napoli, ne è la genesi.
Andiamo a ritroso di qualche giorno.
Il Torino denuncia la pusitività al virus di tre suoi tesserati; successivamente altri tesserati tra gruppo squadra e dirigenza sono stati colpiti.
Fin qui nulla di nuovo.
Tante squadre, infatti, senza per forza voler guardare a Pegli, hanno dovuto fare i conti con questa sempre più triste realtà.
Milan, Napoli, Cagliari solo per citarne alcune, hanno pagato dazio.
Ieri a Torino è scesa in campo la famigerata ASL che ha bloccato gli allenamenti dei granata e si vocifera che, anzi qualcuno lo da per certo, le prossime due gare della squadra di Nicola saranno rinviate.
La “legge” recita che una squadra ha la facoltà di chiedere il rinvio della gara, una sola volta, se si registrano almeno dieci casi di Covid.
Dieci casi che non sono assolutamente il numero che attualmente ha il Torino.
Di qui, magicamente, l’intervento dell’ASL.
Fatta la legge trovato l’inganno.
Però così non può certo andare.
Se i granata hanno un numero di calciatori idoneo allo svolgimento delle gare, il fatto che tra gli indisponibili ci siano calciatori forti, non deve consigliare a terze parti, di inserirsi a gamba tesa.
Ne va della regolarità (?) del campionato.
Perché se oggi sta a casa il Torino, domani può toccare, al Crotone, dopodomani alla Cremonese, al Licata ed alla Giana Erminio.
Il sistema non può fare figli e figliastri. Il sistema dev’essere credibile. Il sistema deve garantire la regolarità di un campionato che è peggio di quello meno credibile del mondo.
E, si badi che non è un attacco al Torino perché il Torino ci sia antipatico o perché ci siano mere questioni di bottega.
Proprio da queste colonne scrissi che avrei reputato corretto, ancorché sconveniente, se al Torino fosse stata data la vittoria a tavolino nell’affaire Lazio.
È una questione di legalità. Si proprio quella di cui tanti si riempiono la bocca.
Luca Ferrari
