Giacomo Leopardi nel suo “Sabato del villaggio” descrive il sabato come giorno di preparazione per la bella domenica da vivere in letizia vestiti di tutto punto.
Al Sig. Giacomino, non avevano detto che spesso il sabato è già la festa.
Eh, si, con il campionato spezzatino non esistono più momenti per stare tranquilli.
Oggi, il sabato del villaggio per noi Genoani, è un giorno di riflessioni e pensieri (positivi).
Dopo la normale toccata ai gemelli di famiglia che non ci sta mai male, il pensiero del venerdì del villaggio, porta ad alcune considerazioni.
Cominciate pure a manovrare proprio in centro al vostro masculino corpo, in modo da prevenire ogni giro di sfighe.
I granata non hanno ancora vinto in casa in questa stagione; la prima gioia l’hanno registrata proprio al Ferraris nella gara di andata e l’ultima vittoria casaliera (come direbbe Govi) si perde nel lontano luglio, quando si inforcavano le infradito ed il telo mare, ed a farne le spese indovinate che fu?
Scontato, dai.
Tra un ghiacciolo ed una fanta i granata ce ne girarono tre una sull’altra.
Vero è anche che non si può sempre perdere.
E qui altra testicula tacta….
Ed allora tra il pensiero sulla sostituzione di Badelj e la gioia per il recupero dei tre “appiedati” di settimana scorsa, i ragazzi stanno partendo alla volta di Torino.
L’ultimo pieno all’ombra dei gianduiotti fu quell’ormsi famigerato 2 a 3 del 24 maggio 2009.
Partita incredibile dove il Genoa si giocava le residue speranze di accesso alla Champions ed i granata una salvezza che sarebbe poi sfuggita.
Da quella gara in avanti anche i buoni rapporti tra le tifoserie si incrinarono (in parte).
Gli ultras delle due squadre sono sempre in ottimi rapporti, ma tra i tifosi comuni, c’è gelo.
In più di una circostanza, negli ultimi campionati vissuti da noi sempre in rincorsa, le strade si sono incrociate e la speranza malcelata e mal riposta di parte del popolo granata era quella di una vendetta da consumarsi fredda.
Quella di domani sarà una sfida importante per noi ed un crocevia quasi decisivo per loro.
Sarà una gara da seguire, non più in infradito come nell’ultimo incrocio, ma con il maglione. Che anche il risultato sia diverso?
Lo vedremo nel sabato del villaggio rossoblù, con buona pace di Leopardi fu Giacomo.
Luca Ferrari