“Oggi finalmente posso dirlo: ho sconfitto il cancro!
Nove anni fa ho scoperto questo male grazie a mia moglie: non mangiavo niente, mi si gonfiava sempre lo stomaco.
Come tutti gli uomini non abbiamo rapporto straordinari con i medici. Le ho detto: ‘In settimana lo chiamo’, ma lei ha insistito.
Così ho chiamato il dottore e alla visita purtroppo è venuto fuori tutto.
Da quel momento 4 interventi chirurgici, l’ultimo solo lo scorso ottobre, e due anni e mezzo di chemioterapia: mi sono salvato per un pelo.
Guarivo da una cosa e peggioravo in un’altra, è stato difficile ma non ho mai perso il coraggio.
Anzi ho dovuto avere coraggio anche per la mia famiglia. Mia moglie piangeva in una stanza, mia figlia in un’altra: gli ho detto ‘ragazze in realtà voi dovreste aiutare me’.
Sono stato arrabbiato, spaventato. Mio padre, mio zio e mia sorella se ne sono andati per questo brutto male e l’altra mia sorella sono anni che lotta.
E allora guardi verso l’alto e ti chiedi: perché? La nostra è stata una famiglia praticamente distrutta dal tumore.
In questi anni spesso mi sono visto la morte in faccia. Non so quante volte mi sono ritrovato di notte a piangere nel letto.
Ho pensato al suicidio, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo.
Avevo solo un ultimo desiderio: accompagnare all’altare le due mie figlie, Ludovica e Virginia, il giorno che si sposano.
Se tutto va bene riuscirò a realizzare questo sogno”.
Ancora una volta hai dimostrato di essere un vero combattente, anche fuori un campo da calcio.
Siamo molto contenti per te.
Un abbraccio Sebino Nela.
Fonte: “Oggi è un altro giorno” su Rai 1/Radio 2, «I Lunatici».