Spesso al centro di polemiche, talvolta anche sterili, il capitano è tornato ai suoi livelli.
Impiegato nella linea a tre, è artefice, unitamente a Radovanovic e Masiello, della ritrovata compattezza difensiva.
Un esempio di genoanità e di attaccamento alla maglia.
Sicuramente qualche errore lo ha commesso perché tutti ne commettiamo, però proprio per il suo vissuto, per la scelta di vita che ha fatto, forse anche per altre ragioni, è spesso tirato in ballo quando le cose non vanno bene, forse oltre ogni suo demerito.
Lavorare continuamente con piccoli problemi fisici anche quando questi non sono di dominio pubblico, non è certo la cosa migliore per un calciatore e sicuramente ne limita il rendimento.
Lui ha lavorato e subìto critiche senza replicare auspicando che la replica migliore fosse quella che avrebbe riservato il campo.
Il momento della rivincita è arrivato e Mimmo, il capitano, sta contribuendo fattivamente alla crescita costante della squadra.
Spesso in silenzio.
Spesso con il peso di dover trasformare rigori importanti e pesanti come macigni.
Il capitano è tornato, in silenzio come un vero genovese. Acquisito.
Bentornato Mimmo
Luca Ferrari