PUNTO (TRE) E A CAPO
Il risveglio odierno è, se possibile, ancor più dolce del pomeriggio di ieri.
A svegliarsi di lunedì dopo aver vinto, convinto e messo fieno in cascina, non eravamo più abituati.
O meglio ci stiamo ri-abituando da quando un certo signore romagnolo è tornato a lavorare nella “sua” Genova.
Quella Genova matrigna che a lui riserva sempre qualcosa di particolare.
Sentire le sue dichiarazioni dopo una vittoria così convincente regala sensazioni particolari.
Un uomo che si defila e regala il palcoscenico ai suoi ragazzi attribuendo loro ogni merito della vittoria, è qualcosa di raro e descrive al meglio il clima che si vive in seno allo spogliatoio.
Che poi il merito sia da dividere tra staff tecnico e squadra è tanto lapalissiano quanto reale.
In questo Genoa c’è tanto di Ballardini.
Equilibrio, dedizione e gioco.
Eh, si, perché chi si ostina a dire che l’unica tattica adottata dalla squadra sia quella difensiva, fa un torto la realtà e nega l’evidenza.
La gara di ieri ci insegna come la squadra sia ora capace di chiudere a doppia mandata la serratura difensiva ed a sviluppare gioco in maniera convincente.
Se la linea a tre (cinque) imperniata sulla sapienza di Radovanovic, sulla capacità di mantenere la posizione di Masiello e sull’esperienza di un Mimmo Criscito in continua e costante crescita, il vero fiore all’occhiello della squadra è un centrocampo che assomma qualità e quantità, dinamismo e posizione.
Certamente l’innesto di Strootman ha regalato qualità, quantità e serenita; ma un solo uomo non può cambiare una squadra.
Può aiutare a far fare il salto di qualità, ma da solo non può fare nulla.
Il merito dell’olandese è non solo tecnico, ma anche psicologico.
Ha regalato certezze ad un Badelj ritornato a grandissimi livelli; Zajc, fin troppo colpevolmente obliato da Maran, sta godendo della presenza della lavatrice al suo fianco e sta ritornando il calciatore che tutti ricordavamo ma che qui non avevamo ancora visto.
Ottima mezzala di qualità, quantità e volume di gioco.
Canta e porta la croce, tesse e rifinisce.
Insomma un ottimo Zajc.
Di Zappacosta non scopriamo nulla, se non il fatto di ri-apprezzarlo anche come ottimo stantuffo in costante proiezione offensiva. La più bella sorpresa è impersonificata da quel Czyborra, tanto paciugone prima, quanto prezioso ed in crescita ora.
Davanti il reparto è assortito in maniera perfetta.
Allo strapotere fisico di agilità e velocità di Shomurodov, sommiamo ls ritrovata vena realizzativa di un Mattia Destro, tanto decisivo quanto dedito alla causa.
Da non trascurare i vari Pellegrini, Melegoni, Goldaniga, Zapata e Rovella rincalzi di lusso per una formazione il cui obiettivo sia la salvezza.
Logicamente non essendo in lizza per lo scudetto e nemmeno per un posto in Europa, più di qualche difetto la squadra lo ha, ma il lavoro quotidiano di mister Ballardini servirà per limitare e limare i difetti emersi.
Oggi, ultimo giorno di mercato, ci dirà con quale rosa il Genoa affronterà l’ultimo giro di valzer.
Quello che è certo è che i Lloyd Ballardini sono una buona assicurazione sulla vita del nostro amato pennuto a quarti rossoblù.
Buon Genoa a tutti.
Luca Ferrari