Maldestro, Calloni, grammo, finito, pacco, “segna solo due volte all’anno: contro di noi”, “U l’è grammu e” u l’ha finiu de zugà ao ballun”.
Quesi qualcuno tra i più teneri riconoscimenti al figliol prodigo Mattia, figlio biologico di chi i gol doveva evitarli più che segnarli; cresciuto con l’etichetta di predestinato e mai sbocciato totalmente.
Non voglio salire sul carro, anzi me ne guardo bene, poiché anche io ero tra la folta schiera di quegli irriducibili fini intenditori di pallone che lo avrebbero volentieri lasciato a Casteldebole agli ordini di un mai tenero Sinisa.
Il Bologna, pur di levarselo dalle croste, lo ha regalato come si fa con un comodino rotto. Un ghirindun che non serve più a nulla.
Effettivamente quando è sbarcato per la seconda volta al Pio, non prometteva nulla di buono.
Se n’era andato con l’effige del campioncino ed è tornato con sottobraccio l’istantanea del gol sbagliato da dentro la porta nel match Spal Bologna.
La calzamaglia che ne ha accompagnato i primi passi (lenti) in rossoblù non lasciava presagire nulla di buono, così come le apparizioni, pochissime in realtà, erano vuote più che insipide.
Quando questa estate si è sforbiciato notevolmente l’ingaggio pur di rimanere tra il mare ed il Fasce, tanti (questa volta non tutti) hanno storto naso, bocca, guance e beli….no.
Noi eravamo tra i pochi non pienamente soddisfatti, ma abbiamo sempre detto che come quarta punta ci sarebbe potuto stare.
Quarta, eh, però…..
Invece, saranno i kili persi per strada, sarà la paternità arrivata (a proposito auguri a Te e Signora), sarà che come ogni attaccante ci sono dei periodi in cui si vede la porta come un foro imperiale, sarà la calzamaglia lasciata nei magazzini di villa Rostan, questo Mattia Destro rappresenta, ad ora, non la quarta o la terza, e nemmeno la seconda scelta.
Mattia ora è titolare. Prima scelta come le olive delle sue terre.
Un po’ come se lo Zio dicesse “Mattia Destro titolare ed intorno chi vi pare”.
Certamente non è mai stato e (forse) mai lo sarà un bomber da venti timbri a stagione, ma un buon attaccante, si.
Un uomo completato dalla paternità che si è lasciato dietro a sé la nomea del novello Calloni ed ora è in procinto di rinnovare il suo contratto con il nostro Genoa.
Attenzione che non è normale che ogni palla che guardi la scaraventi dietro le terga dei portieri avversari per poi lasciarsi a quel balletto un po’, diciamo così, pittoresco e tamarresco allo stesso tempo.
Probabilmente, anzi sicuramente, arriveranno i momenti meno prolifici, ma per certo il calcio italiano (e chissene!!! ) e soprattutto il Genoa hanno ritrovato un bomber che ci fa gioire.
Bentornato Mattia destro.
L’ex Calloni, o paracarro….
Luca Ferrari