L’1-0 di Genoa-Cagliari porta in dote al Grifone non solo tre importantissimi punti che aggiustano la classifica, ma l’andamento della partita ha anche dimostrato che Zio Balla ha costruito una vera Squadra che sa giocare …ma anche lottare.
Il percorso del nostro amato allenatore ormai non stupisce più nemmeno chi vive realtà distanti dalla nostra.
Infatti se noi Genoani sappiamo da molto tempo quanto valga Ballardini sia come Uomo che come Tecnico, ora un po’ tutta la stampa nazionale ed i tifosi delle altre squadre si sono resi conto che lo Zio a Genova è in grado di dare il meglio di sé e, di conseguenza, riesce a trasmettere il suo meglio alla squadra rossoblu, ottenendo risultati che, prima del suo arrivo, parevano impossibili.
Come dicevo all’inizio, il suo Genoa sa coniugare tecnica e sacrificio.
La tecnica mostrata nel primo tempo da un centrocampo “stellare”, composto da tre giocatori moderni che sanno correre e lanciare, che contrastano e non sbagliano il passaggio, che fanno le diagonali difensive ma che si lanciano anche negli spazi.
, Badelj e Zajc sono tre signori centrocampisti, e mi fastrano, mi sembra impossibile che giochino nel mio Genoa, ovvero una squadra che da sempre a centrocampo aveva al massimo uno che correva, il secondo che picchiava, ed il terzo che aveva i piedi buoni.
Ora abbiamo tre centrocampisti che fanno tutti e tre tutte e tre le cose. Roba da fantascienza!
Ma la benzina nelle gambe del fuoriclasse olandese non è ancora molta, quindi quando le sue energie cominciano a calare inevitabilmente il rendimento della mediana ne risente, e gli equilibri della partita si spostano, soprattutto quando si ha a che fare con avversari tecnicamente e fisicamente di buon livello come nel caso del Cagliari.
Ed allora subentra la seconda grande dote che ci ha portato l’ennesimo matrimonio del Genoa con Davide Ballardini: la voglia di lottare!
Ed è propio su quest’ultimo aspetto che voglio porre l’attenzione.
Noi Genoani ci innamoriamo delle squadre che lottano, e soprattutto di quei calciatori che grazie a prove generose e coraggiose ci fanno rimangiare le forti critiche che avevamo rivolto loro in passato: Radovanovic è l’esempio più lampante di questo discorso, ma anche i due capitani Mimmo e Perin stanno tornando ad essere punti di riferimento quando c’è da gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Personalmente è proprio l’aspetto legato alla voglia di lottare quello che oggi mi rende particolarmente contento!
Sarà perché in porto lavoriamo di giorno e di notte, col solleone che ti squaglia la pelle e con il vento gelido che ti taglia le guance, noi che sappiamo cosa significhino le parole “sacrificio e fatica” siamo particolarmente sensibili a questi temi!
Ed allora vedere Zajc che esce furioso perché ha sprecato l’occasione per aiutare la squadra a portare a casa la vittoria, o Radovanovic che batte rabbiosamente il pugno a terra perché non è riuscito ad arrivare su una palla velenosa (che comunque non ha fatto danni) mi fa capire che abbiamo davanti agli occhi un Genoa che sa giocare e lottare, una squadra a cui volere bene, proprio come ne vogliamo al nostro allenatore.
Ed allora spero di cuore che per una volta Preziosi stia a sentire il suo allenatore più che i propri istinti, e che regali a Ballardini gli uomini o i calciatori che hanno le caratteristiche che lo Zio gli ha richiesto.
Alè Genoa!
(Andrea Moresi)
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